Mal di testa ed emicrania: quali sono i rimedi?

24/06/2022- Pubblicato inI consigli di Farmacie Ravenna

I consigli di Farmacie Ravenna
  • 0

Il mal di testa, indicato più precisamente con il termine cefalea, indica in senso stretto un dolore localizzato nel capo. Si distinguono cefalee primarie, in cui il mal di testa rappresenta la malattia vera e propria e cefalee secondarie dove il mal di testa si presenta come sintomo di altre patologie che possono andare dall’ipertensione alla febbre fino a patologie gravi come un tumore al cervello.

Alcuni dati sull'emicrania

Si conoscono diversi tipi di cefalee primarie, tra queste l’emicrania, nelle sue diverse sotto classificazione, ha l’impatto socioeconomico maggiore sia in termini di salute pubblica sia in termini di riduzione della produttività dei soggetti lavoratori che ne soffrono.

L’emicrania colpisce circa il 14% della popolazione europea, le donne risultano più colpite con un’incidenza quasi 3 volte superiore rispetto all’uomo. Almeno il 50-60% dei pazienti che soffre di emicrania ha almeno un genitore con questa malattia, mentre la fascia di età maggiormente interessata va dai 18 ai 50 anni. L’OMS pone l’emicrania tra le prime dieci cause di disabilità nei paesi industrializzati.

Appare già evidente come la prima difficoltà che si incontra nella gestione della cefalea sia proprio ilproblema della corretta diagnosi. Nel caso in cui il mal di testa si presenti ricorrente, magari associato a stati come nausea, vomito, fotofobia o fonofobia è opportuno rivolgersi al proprio medico o al farmacista. Sia che si parli di emicrania sia che si parli di stati meno impattanti come le cefalee tensive (cefalee primarie meno gravi dell’emicrania) è interessante notare come si siano individuati una serie di fattori cosiddetti scatenanti e/o peggiorativi delle cefalee primarie, agendo sulle quali è possibile migliorare il quadro sintomatico del paziente.

Perché le donne accusano di più l'emicrania?

Per le donne i fattori ormonali giocano un ruolo fondamentale, l’assunzione di contraccettivi orali oppure di terapie ormonali sostitutive aumenta le probabilità dell’insorgenza della cefalea, così come si è osservato un aumento della sintomatologia nella fase premestruale e mestruale. Spesso la paziente con emicrania vede il proprio quadro sintomatologico cambiare drasticamente durante la gravidanza e dopo la menopausa a riprova del fatto che i fattori ormonali sono cruciali nel quadro patologico delle cefalee primarie.

Cosa può causare il mal di testa?

I fattori ambientali, così come i fattori psicologici, hanno un certo impatto sul paziente che soffre di emicrania e dunque condizioni di forte stress, alterazioni del sonno, variazioni climatiche, rumori forti o stimoli luminosi e anche stimoli olfattivi possono tutti avere ripercussioni sul paziente emicranico. In linea generale è lecito dire che il paziente emicranico vive uno stato di ipersensibilità a diversi stimoli che, per chi non soffre di questa patologia, sono del tutto indifferenti. La variabilità individuale è tale che questi stimoli, come accennato, sono molteplici e molto soggettivi. Tendenzialmente, tuttavia, è stato osservato come laroutine e la regolarità siano di giovamento al paziente con emicrania per il quale si osserva peggioramento dei sintomi in particolare in quelle condizioni di cambiamento come, ad esempio,dormire due ore in più o in meno rispetto al solito, oppure vivere uno stato di relax dopo un periodo di stress come può essere il fine settimana oppure le ferie. Per quel che riguarda i fattori alimentari sono stati condotti diversi studi e sono numerose le pubblicazioni, anche recenti presenti in letteratura, che ne parlano. Nel tempo sono stati individuati una serie di cibi cosiddetti ‘’triggers’’ dell’emicrania.

Il consumo di alcolici è correlato in maniera abbastanza solida con l’insorgenza della cefalea, ed in particolare l’ingestione di grandi quantità di alcolici porta a quello che viene volgarmente definito ‘’mal di testa da sbornia’’. Viene spesso riportato dai pazienti come bevande colorate, come il vino rosso, tendono ad essere maggiormente attivatrici della cefalea, rispetto a bevande prive di colorazione, come ad esempio al vino bianco. Questo fatto, in base agli studi condotti, rimane controverso; tuttavia, considerato che non sappiamo precisamente i meccanismi fisiologici che governano questi fenomeni,la questione rimane aperta. Indubbiamente evitare gli alcolici non può che giovare ai pazienti che soffrono di cefalee primarie.

Come combattere la cefalea

Per gestire sia la cefalea che l’emicrania i farmaci di prima scelta adottati sono iFANS e il Paracetamolo, qualora l’efficacia terapeutica sia scarsa o vada a calare nel tempo è saggio rivolgersi al medico o ad un centro specializzato per una corretta diagnosi. Le cefalee primarie meno severe rispondono bene alle terapie con FANS mentre l’emicrania vera e propria tende a essere molto resistente alle terapie farmacologiche da banco; per fortuna negli ultimi decenni sono state individuate una serie di molecole molto efficaci per il trattamento di questa patologia.

Ecco alcuni prodotti selezionati e consigliati da Farmacie Ravenna nel caso si soffra di mal di testa o emicrania:

-25%
    Pineal Tens Forte Integratore contro stanchezza e affatticamento 14 bustine
    Pineal Tens Forte Integratore contro stanchezza e affatticamento 14 bustine
    € 17,17€ 22,90-25%
    Avvisami quando disponibile

    Come si previene il mal di testa?

    Per quel che concerne la prevenzione dell’emicrania negli ultimi anni gli studi che trattano dell’argomento sono abbondanti. La prevenzione dell’emicrania tramite unacorretta dieta ha portato a promettenti risultati. L’eliminazione di cibi attivatori dell’emicrania non ha portato a grandi risultati forse perché si sono individuati i "colpevoli’’ sbagliati ed anche perché l’eliminazione totale di alcuni cibi senza una effettiva ragione può portare in alcuni casi a stati di malnutrizione che non possono far altro che peggiorare qualsiasi quadro patologico. Pare invece che una dieta povera di zuccheri semplici e sodio possa giovare significativamente ai pazienti con emicrania.

    Va considerato che giàl’OMS consiglia di ridurre l’apporto di zucchero nella dieta portandolo sotto al 10% del fabbisogno giornaliero della persona. Se consideriamo che una donna media necessita di circa 1600 kcal al giorno si calcola rapidamente un totale massimo di 160kcal derivanti dallo zucchero che corrispondono però a meno di 40 grammi al giorno, senza alcuna differenza significativa tra zucchero di canna o zucchero bianco. Anche se all’apparenza 40 grammi di zucchero sembrano molti è sufficiente una lattina di qualsiasi bevanda zuccherata come un the freddo o un’aranciata per superare questo limite, anche i succhi di frutta, che possono sembrare più salutari, non sono da meno. Leggendo l’etichetta di un qualsiasi succo di frutta possiamo notare che per 200 ml (un bicchiere) il contenuto di zucchero è di circa 10 grammi pertanto bastano 4 bicchieri per raggiungere il limite massimo consigliato dall’OMS. È abbastanza evidente come già per gli individui sani sia molto facile superare i limiti di assunzione di zuccheri semplici, se consideriamo che i pazienti affetti da emicrania tendono a essere più sensibili probabilmente porre maggiore attenzione sul quantitativo di zucchero non può far altro che giovare. Recenti studi hanno inoltre dimostrato una correlazione tra la salute dell’intestino e l’insorgenza di cefalea, sebbene non ci siano dati soliti che mettano in correlazione l’uso di probiotici e il miglioramento della sintomatologia del paziente con emicrania, è ormai chiaro che gli stessiprobiotici possano migliorare l’integrità dell’epitelio intestinale. Considerato il rapporto costo beneficio non sarebbe da escludere l’utilizzo di probiotici, magari a cicli di circa una decina di giorni ogni mese, i quali possono avereeffetti benefici in generale per l’intera salute dell’organismo.

    Ci siamo resi conto di come una condizione comune e a volte banale come il mal di testa possa celaregravi implicazioni e molti falsi miti. La raccomandazione rimane sempre quella di non sottovalutare i sintomi, rivolgersi sempre a specialisti esperti che operano con scientificità e non danno credito a storie che hanno più a che fare con la magia che con la pratica medica.