Come affrontare i disturbi del sonno

28/10/2022

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I disturbi del sonno sono molto diffusi, ma solo una minima percentuale è adeguatamente riconosciuta e trattata.

Un idoneo trattamento comporta immediati benefici, come la scomparsa della sonnolenza diurna e il recupero della capacità lavorativa, oltre che rilevanti benefici a lungo termine, con una netta riduzione del rischio di incorrere in patologie associate.

Il riconoscimento dell’ipnotipo (breve, normale o lungo dormitore) è fondamentale nella valutazione di un paziente che lamenta disturbi della vigilanza, consente di evitare diagnosi fallaci e relative terapie inopportune, inoltre, può risultare di estrema utilità nella formulazione dell’idoneità per turni lavorativi.

Spesso il nostro stile di vita particolarmente intenso e stressante, l’attività fisica sostenuta, una cattiva igiene del sonno o un’alimentazione scorretta possono contribuire a tenerci svegli la notte. Come fare quando neanche contare le pecore può essere di aiuto?

In primo luogo, adottare delle buone abitudini:

  • Spegnere il cellulare o almeno non controllare le mail appena infilati sotto le coperte;
  • Curare la propria alimentazione ;
  • Svolgere un poco di attività fisica.

E se anche questo non dovesse bastare, la natura ci offre alcuni aiuti, come melatonina, melissa, passiflora, escolzia e camomilla, utili per regolare il ciclo sonno/veglia.

I prodotti adatti per i disturbi del sonno

Se anche tu soffri di disturbi del sonno, puoi ricorrere a degli specifici integratori per favorire l'addormentamento a base di erbe naturali che, grazie alla loro composizione, ti aiuteranno ad avere una maggiore sensazione di rilassamento favorendo un miglioramento delle tue ore di riposo.

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    L'importanza della melatonina nei disturbi del sonno

    La melatonina è prodotta principalmente dall’epifisi e in parte minore da altri distretti, quali:

    • L’ipofisi;
    • La tiroide;
    • Le ghiandole surrenali;
    • Le gonadi;
    • La retina;
    • La mucosa intestinale.

    Fisiologicamente, la melatonina regola il ciclo circadiano dell’organismo (ovvero il ciclo sonno-veglia) sulla base dall’alternarsi di luce e buio.


    Neiprimi tre mesi di vita, il livello di melatonina è molto basso, senza grandi differenze fra il giorno e la notte, ecco perché il sonno dei neonati è così frammentato. La produzione di melatonina aumenta progressivamente nel corso della crescita, in concomitanza alla maturazione della ghiandola pineale, per arrivare ad un suo completamento intorno ai tre anni, con la normalizzazione del sonno.

    In età adulta s’innesca un lento, ma progressivo, processo di naturale calcificazione dell’epifisi, con una conseguente diminuzione della melatonina secreta e conseguentemente delle ore di sonno. L’assunzione di melatonina di sintesi può rappresentare un valido aiuto per riequilibrare il ritmocircadiano del sonno.

    In particolar modo, trovano efficaci risultati coloro che soffrono disindrome del ritardo di fase (Dsp) o di insonnia iniziale, i cosiddetti “gufi” che tendono a rimanere svegli fino a tardi. In questi casi l’assunzione di melatonina accorcia i tempi di addormentamento.

    L’integrazione di melatonina in casi di jet-lag ha dato ottimi risultati. Infatti, chi affronta spesso viaggi intercontinentali ha riscontrato benefici nel riassetto del ciclo del sonno, poiché la melatonina riesce a sincronizzare l’orologio biologico interno con quello esterno, sfalsato dai fusi orari.

    Può essere di aiuto anche a coloro che lavorano su turni e devono continuamente variare gli orari deputati al riposo.

    In commercio negli ultimi anni si possono trovare integratori di melatonina sia in compresse, che nel formato gocce e spray, spesso in associazione con altri sinergici come estratti fitoterapici, sali minerali, oligoelementi e vitamine.

    Le piante utili per favorire il sonno

    I rimedi naturali utili a favorire un maggiore rilassamento e a conciliare il sonno sono diverse. Tra queste troviamo:

    • La melissa (Melissa officinalis - famiglia delle Lamiacee): è una pianta erbacea caratterizzata da un gradevole profumo di limone da fiori bianchi o rosa a calice. Da sempre le sono riconosciute virtù sedative e di supporto al rilassamento;
    • La passiflora (Passiflora incarnata - famiglia del- le Passifloracee): è una pianta le cui foglie e parti aeree contengono alcaloidi, flavonoidi, fitosteroli, acidi fenoli, cumarine, eterosidi, cianogenici, tracce di olio essenziale. Essa è un noto rimedio nella sindrome ansiosa caratterizzata da irrequietezza e insonnia;
    • L’escolzia (Echoltzia californica - famiglia delle Papaveraceae): è una pianta le cui parti aeree (stelo, il fiore) contengono alcaloidi (0,5%) fitosteroli, carotenoidi e flavonoidi che conferiscono alla pianta proprietà sedative (favorendo il sonno).
      Gli alcaloidi inducono il rilassamento muscolare e stimolano il sonno. L’azione della pianta diminuisce il periodo dell’addormentamento e produce il mantenimento di una buona qualità del sonno, lungo tutta la notte evitando risvegli improvvisi;
    • La camomilla (Matricaria chamomilla - famiglia delle Asteraceae): è riconosciuta come uno dei rimedi più utilizzati per dormire ed è una delle piante più diffuse che cresce spontaneamente in tutta Italia e viene coltivata da moltissimo tempo. I suoi fiori essiccati sono ricchi di flavonoidi che contribuiscono alle sue proprietà medicinali, come hanno sottolineato gli esperti in uno studio dedicato alla camomilla e ai suoi benefici;
    • La valeriana (Valeriana officinalis – famiglia delle Valerianaceae): è una pianta erbacea, che cresce spontanea nei luoghi umidi e ombrosi. Grazie al contenuto di valepotriati, gode di buone proprietà calmanti e migliorative della qualità del sonno. Note le loro proprietà benefiche, si sfrutta il loro sinergismo ed infatti valeriana, passiflora ed escolzia vengono utilizzate negli integratori per la loro capacità di contribuire al rilassamento, favorendo il sonno ristoratore.

    Quali sono i disturbi del sonno più comuni?


    Il disturbo del sonno più frequente, che riguarda non soltanto gli adulti, è l’insonnia.

    Le cause principali dell’insonnia possono essere sia di:

    • Origine psicologica (come stress, ansia e depressione);
    • Origine fisica (come malattie o dolori fisici).

    Anche l’utilizzo di alcuni tipi di farmaci o una cattiva igiene del sonno possono scatenare questo disturbo.

    Le cause dell’insonnia possono essere transitorie o di lunga durata: l’importante è riuscire a capire il prima possibile quali siano, per evitare che l’insonnia diventi un problema cronico. Gli sbalzi di pressione causati dai frequenti risvegli aumentano il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari, oltre a provocare modificazioni del metabolismo e delle funzioni dell’apparato endocrino, con conseguente riduzione delle difese immunitarie.

    Alivello psicologico, invece, l’incapacità di dormire può portare a

    • Depressione;
    • Attacchi d’ansia e di panico, che si ripresentano anche durante la giornata.


    Un altro disturbo del sonno importante è quello che si verifica nei bambini. Per favorire una buona salute ed evitare problemi associati alla carenza di sonno (come obesità, diabete e depressione) è necessario che bambini e adolescenti dormano regolarmente le ore di sonno consigliate per la loro età.

    Per godere di tutti i benefici di un buon sonno, però, occorre anche che ci sia una:

    • Regolarità quotidiana nel riposo;
    • Una buona qualità del sonno;
    • L’assenza di disturbi del sonno.

    Tuttavia, secondo le ultime stime, il 35-40% (*) dei bambini italiani non dorme in modo corretto. Esistono, infatti, molti disturbi del sonno nei bambini e in età pediatrica (o in adolescenza) che possono comportare diversi problemi relativi al dormire.

    (*) progetto “Ci piace sognare” realizzato dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) e dalla Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP) nel 2016.