Allergia alle Proteine del Latte Vaccino

Latte vaccino e intolleranza: di che si tratta?

L’allergia alle proteine del latte vaccino del neonato è una patologia relativamente frequente in età pediatrica. Se il bambino è allattato artificialmente compare in genere verso il 2° mese di vita; se invece il bambino viene allattato al seno, si manifesta al momento dello svezzamento o del passaggio al latte artificiale. Talvolta i sintomi possono comparire anche nel bambino allattato al seno, per il possibile passaggio nel latte materno delle proteine del latte vaccino assunte dalla mamma con la dieta.

Di solito perdura fino al primo anno di età, ed è raro che si prolunghi oltre i 3 o 4 anni. Nella maggior parte dei casi si presenta con disturbi all'intestino (scarso accrescimento, diarrea cronica , vomito o rigurgiti, coliche gassose, etc) o dermatologici (eczema, orticaria, angioedema, etc) esolo nel 5-9% dà luogo a vere e proprie reazioni anafilattiche. La sua diagnosi non è facile e richiede una corretta interpretazione del quadro clinico da parte del pediatra, in quanto i test allergologici non sono sempre facilmente interpretabili.

Allergia alle Proteine del Latte Vaccino

Informazioni nutrizionali sull'allergia al latte vaccino

Una volta fatta la diagnosi,la terapia si basa sull’abolizione temporanea dalla dieta delle proteine del latte vaccino. Il latte, dovrà essere sostituito secondo le indicazioni del pediatra. Da eliminare anche formaggi, formaggini, burro, cioccolato, latte condensato, panna, insaccati in genere, margarina, dolci, carne bovina, biscotti, pastina da minestra, parmigiano, yogurt, pane o grissini al latte, farine latte, besciamella. A questo fine possono essere somministrati latti speciali (totalmente o parzialmente idrolizzati) o latte di soia.

I primi sono impiegabili in tutte le forme cliniche anche se si consiglia una particolare cautela nei bambini con elevati valori di IgE specifiche al prick test o al Rast test; i secondi sono sconsigliati nelle forme “gastrointestinali” della malattia, per la possibilità di indurre una successiva sensibilizzazione alla soia. Del tutto sconsigliati sono i latti solo parzialmente idrolizzati e il latte di capra, le cui caseine presentano una elevata similitudine a quelle contenute nel latte vaccino. La reintroduzione del latte vaccino dovrà avvenire nei tempi e secondo le modalità stabilite dal pediatra.

Allergia al latte vaccino: cosa mangiare?

Per prevenire ulteriori danni epatici e complicazioni di altro genere, è bene cominciare con una dieta normocalorica, frazionata con successivi incrementi calorici graduali, ricca e variata nelle ricette, utilizzando preferenzialmente alimenti integrali. I sintomi della fase acuta si possono alleviare con l’assunzione degli alimenti segnati in tabella. In seguito si potrà seguire anche una:

  • Dieta ipercalorica;
  • Dieta ipolipidica;
  • Dieta iperglucidica, con piatti semplici, metodi di cottura non drastici, introducendo anche monopiatti.