Controllo del Ph

Cos'è il ph del sangue?

Il nostro organismo opera in maniera tale da conservare l’equilibrio acido-base: il sangue arterioso deve avere un pH compreso tra 7,30-7,45.Il pH è una scala di grandezza che misura l’acidità o la basicità di una sostanza, cioè la concentrazione di ioni idrogeno in essa presenti. La scala di misurazione varia da 0 a 14, il valore 7 indica un pH neutro mentreun pH inferiore a 7 è acido e un pH maggiore di 7 basico. Il meccanismo che riporta alla normalità il sistema in esame si chiama sistema tampone. Quando si verifica un aumento dell’acidità definito acidosi, il pH arterioso si abbassa rispetto al valore di riferimento di 7,35 perché vengono introdotte nell’organismo sostanze acide in concentrazione superiore alla norma o perché vengono sottratte sostanze basiche.

Per potere verificare la presenza di acidosi si controlla il pH urinario utilizzando, ad esempio, delle "cartine al Tornasole" che sono strisce indicatrici da mettere sotto il flusso delle urine e si colorano diversamente a seconda del risultato trovato. L’acidosi si verifica quando si introducono con la dieta cibi acidi, si ha uno scarso apporto di alimenti con potere alcalinizzante ma anche in seguito ad un’intensa attività fisica la quale determina un accumulo di acido lattico nei muscoli. Sono responsabili di tale stato di iperacidità alcuni farmaci (gli antinfiammatori come i salicilati ed i vaccini), l’inquinamento ambientale, la vita sedentaria, le situazioni di stress, l’abuso di bevande alcoliche e di nicotina, un insufficiente apporto di liquidi nell’arco della giornata e la carenza nella dieta di minerali, vitamine ed oligoelementi.

L’acidosi può determinare un’infiammazione dei tessuti, intossicazione, indebolimento del sistema immunitario, affezioni cutanee (in particolare acne, dolori muscolari e articolari, maggiore sensibilità al freddo, reazioni immunologiche come asma, maggior esposizione alle carie, raffreddore da fieno, allergie alimentari, malattie che interessano il tratto digerente (bruciore, ulcera gastrica, colite), cefalea, infezioni batteriche, virali e fungine, malattie cardiocircolatorie, caduta dei capelli, depressione, irritabilità, spossatezza. Con il perdurare di tale stato di acidosi si rischia anche la comparsa di osteoporosi a causa della sottrazione del calcio dal tessuto osseo ed, inoltre, recenti studi clinici hanno evidenziato che tale stato di acidosi, nel tempo, possa aggravare la sintomatologia di molte malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, l’artrite reumatoide, il Lupus, il morbo di Crohn e diverse forme di cancro.

Controllo del Ph

Informazioni nutrizionali sul controllo del ph

Per contrastare l’acidosi e mantenere l’equilibrio acido-base si possono assumere miscele di sali basici in particolare calcio, magnesio, potassio, sodio, ferro, manganese e zinco. Poiché il nostro organismo necessita di tali minerali e di vitamine, rivestono un valido aiuto integratori di sali minerali e vitamine da assumere nell’arco della giornata tenendo in considerazione che tali sostanze riescono ad essere comunque integrate, in condizioni normali, anche attraverso la dieta. L’assunzione di integratori è necessaria nei soggetti che devono seguire diete iperproteiche e quando l’alimentazione è ricca di grassi animali e povera di frutta, verdure e cibi integrali.

È utile anche affiancare una moderata attività fisica ad una corretta alimentazione che deve tenere conto sia degli alimenti che possono presentare azione alcalinizzante come frutta e verdura, sia di quei cibi a carattere acido rappresentati principalmente da carne rossa, insaccati, formaggi, prodotti a farina bianca, leguminose. Un controllo del valore del pH nell’arco della giornata permette di intervenire nell’assunzione di un determinato alimento piuttosto che un altro al fine di mantenere una situazione di equilibrio.

Controllo del ph: dieta consigliata

Sono consigliati:

ALIMENTI ALCALINIZZANTI

  • Frutta fresca: albicocca, ciliegia, fragola, banana, pesca, uva, pera, avocado;
  • Frutta secca e oleosa: dattero, fico, albicocca, mela, uva e mandorla;
  • Frutta acida con potere alcalinizzante: arance, mandarini, limoni, pompelmi, ananas, ribes e melograno;
  • Verdura: asparagi, zucchine, broccoli, zucca, cardi, spinaci, funghi, fagiolini, ravanelli, rape, carote, piselli freschi;
  • Patate, topinambur, castagne;
  • Olio di oliva spremuto a freddo;
  • Yogurt e cagliate di latte, latte di soia e latte di mandorle;
  • Tuorlo d’uovo.

Sono moderatamente consigliati:

ALIMENTI NEUTRI

  • Latte;
  • Miele, zucchero di canna;
  • Acque minerali alcaline.

Sono sconsigliati:

ALIMENTI ACIDIFICANTI

  • Frutta secca: prugne, noci, nocciole, pistacchi, pinoli semi di zucca;
  • Verdure: porro, cipolla, scalogno, pomodori, melanzane, peperoni, pomodori;
  • Cereali: avena, grano integrale, mais, orzo, riso integrale, grano saraceno, segale, farro;
  • Pasta, pane, pizza;
  • Legumi secchi: fave, fagioli, lenticchie, piselli, soia, ceci;
  • Lipidi: burro, margarina, panna fresca;
  • Carne rossa, estratti di carne, pollame, carne bianca;
  • Prosciutto e salumi in generale;
  • Albume dell’uovo;
  • Pesce e crostacei;
  • Formaggi stagionati;
  • Caffè, cacao, the nero;
  • Bevande industriali zuccherate e succhi di frutta;
  • Vino e alcolici.