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    TERMOL*10 supp 500 mg

    Zentiva
    035783012

    Indicazioni terapeutiche

    Come antipiretico: trattamento sintomatico di affezioni febbrili quali influenza, malattie esantematiche, affezioni acute del tratto respiratorio. Come analgesico: cefalee, nevralgie, mialgie ed altre manifestazioni dolorose di media entità, di varia origine.


    Principi...
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    Dettagli TERMOL*10 supp 500 mg

    Indicazioni terapeutiche

    Come antipiretico: trattamento sintomatico di affezioni febbrili quali influenza, malattie esantematiche, affezioni acute del tratto respiratorio. Come analgesico: cefalee, nevralgie, mialgie ed altre manifestazioni dolorose di media entità, di varia origine.

    Principi attivi

    Paracetamolo Zentiva Lab 500 mg supposte Una supposta contiene: Principio attivo: paracetamolo 500 mg. Paracetamolo Zentiva Lab Bambini 250 mg supposte Una supposta contiene: Principio attivo: paracetamolo 250 mg. Per l’elenco completo degli eccipienti.Vedere paragrafo 6.1.

    Eccipienti

    Gliceridi semisintetici solidi.

    Controindicazioni

    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Soggetti affetti da fenilchetonuria.

    Posologia

    Supposte 500 mg: Bambini oltre i 6 anni: 1 supposta 2–3 volte al giorno. Adulti: 1 supposta 3–4 volte al giorno. Supposte 250 mg: Bambini da 1 a 6 anni: 1/2–1 supposta 2–3 volte al giorno. Non superare le dosi consigliate.

    Gravidanza e allattamento

    Nonostante studi clinici in pazienti gravide o in allattamento non abbiano evidenziato particolari controindicazioni all’uso del paracetamolo né provocato effetti indesiderati a carico della madre o del bambino, si consiglia di somministrare il prodotto solamente nei casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo medico.

    Conservazione

    Conservare a temperatura non superiore ai 30° C.

    Avvertenze

    – Somministrare con cautela nei soggetti con insufficienza renale od epatica. Il paracetamolo deve essere somministrato con cautela a pazienti con insufficienza epatocellulare da lieve a moderata (compresa la sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child–Pugh >9), epatite acuta, in trattamento concomitante con farmaci che alterano la funzionalità epatica, carenza di glucosio–6–fosfato deidrogenasi, anemia emolitica. – Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. – Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco. Vedere anche la voce "Interazioni". – Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare una epatopatia ad alto rischio e alterazioni a carico del rene e del sangue, perciò la somministrazione nei soggetti con insufficienza renale o epatica di grado lieve/moderato e nei pazienti affetti da sindrome di Gilbert deve essere effettuata solo se effettivamente necessaria e sotto il diretto controllo medico. – Consultare il medico per la somministrazione a bambini di età inferiore ai 3 anni. Non somministrare per oltre 3 giorni consecutivi senza consultare il medico. – Non usare per trattamenti protratti. – Nei rari casi di reazioni allergiche, la somministrazione deve essere sospesa e deve essere istituito un idoneo trattamento. – Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.

    interazioni

    Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici, quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina). Lo stesso vale nei casi di etilismo e nei pazienti trattati con zidovudina. L’uso concomitante di paracetamolo con anticoagulanti orali può indurre leggere variazioni nei valori di INR. In questi casi deve essere condotto un monitoraggio più frequente dei valori di INR durante l’uso concomitante e dopo la sua interruzione. La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio–ossidasi–perossidasi).

    Effetti indesiderati

    Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA FREQUENZA non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
    Patologie del sistema emolinfopoietico Trombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi
    Disturbi del sistema immunitario Reazioni di ipersensibilità (orticaria, edema della laringe, angioedema, shock anafilattico)
    Patologie del sistema nervoso Vertigini
    Patologie gastrointestinali Reazione gastrointestinale
    Patologie epatobiliari Funzionalità epatica anormale, epatite
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Eritema multiforme, Sindrome di Stevens Johnson, necrolisi epidermica, eruzione cutanea
    Patologie renali ed urinarie Insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria

    Sovradosaggio

    In caso di assunzione accidentale di dosi molto elevate di paracetamolo, l’intossicazione acuta si manifesta con anoressia, nausea e vomito seguiti da profondo decadimento delle condizioni generali; tali sintomi compaiono in genere entro le prime 24 ore. In caso di sovradosaggio il paracetamolo può provocare citolisi epatica che può evolvere verso la necrosi massiva e irreversibile, con conseguente insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia, che possono portare al coma e alla morte. Simultaneamente vengono osservati un incremento dei livelli di transaminasi epatiche, lattico–deidrogenasi, e bilirubinemia, ed una riduzione dei livelli di protrombina, che possono manifestarsi nelle 12–48 ore successive all’ingestione. I provvedimenti da adottare consistono nello svuotamento gastrico precoce e nel ricovero ospedaliero per le cure del caso, mediante somministrazione, il più precocemente possibile, di N–acetilcisteina come antidoto: la posologia è di 150 mg/kg e.v. in soluzione glucosata in 15 minuti, poi 50 mg/kg nelle 4 ore successive e 100 mg/kg nelle 16 ore successive, per un totale di 300 mg/kg in 20 ore.

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